La Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207 /2024), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 305 S.O. n. 43 del 31 dicembre 2024, introduce nel TUIR disposizioni che pongono limiti a oneri e spese ammissibili alle detrazioni fiscali.
Tra queste l'introduzione un limite massimo alle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, con la garanzia, però, di maggiori agevolazioni alle famiglie con più di due figli a carico e alle famiglie con figli disabili.
L’importo massimo detraibile dipende dal reddito complessivo e dal numero di figli a carico, con coefficienti che aumentano in relazione al numero di figli.
La detrazione, infatti, potrà arrivare fino a un massimo di 14.000 euro nella fascia di reddito tra 75.000 e 100.000 euro, mentre sarà di 8.000 euro la detrazione massima per la fascia di reddito tra 100.000 e 120.000.
Rimangono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni le spese sanitarie, quelle relative ai mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 e gli investimenti in start-up e Pmi innovative, oltre ad altre spese legate a mutui, assicurazioni e interventi edilizi effettuati fino al 31 dicembre 2024.
Nessuna detrazione, invece, per i figli oltre i 30 anni, con l’eccezione dei figli disabili, per i quali le detrazioni continuano a essere garantite senza limiti di età.
Le detrazioni per altri familiari a carico (ad esempio, genitori) vengono limitate ai familiari conviventi del contribuente e non spettano ai contribuenti non cittadini italiani o di uno Stato UE/SEE in relazione ai loro familiari residenti all’estero.
A partire dal 2025, viene innalzata a 35.000 euro la soglia di reddito per i lavoratori dipendenti e assimilati oltre la quale non si può accedere al regime forfettario.
Viene inoltre elevato a 1.000 euro per gli anni 2016-2019, l’importo annuo per le spese relative alla frequenza di scuole dell’infanzia e scuole secondarie di secondo grado, con una detrazione del 22%.
Crediti debiti: valutazione costo ammortizzato 2025
Programma in Excel per determinare il valore dei crediti e debiti in base al criterio del “costo ammortizzato”.
La riforma introdotta dal D.Lgs. 139/15 prevede, in generale e salvo eccezioni, la valutazione dei crediti e dei debiti non più al valore nominale, ma con il criterio del costo ammortizzato. Infatti ai sensi del nuovo art. 2426 c.1 n.8 del codice civile i crediti e debiti vanno valutati applicando il criterio del costo ammortizzato e tenendo conto del fattore temporale.
Programma in MS Excel per la gestione dei beni ammortizzabili.
Determina ammortamenti civilistici e fiscali, plusvalenze/minusvalenze civilistice e fiscali. Prospetti di riepilogo in base alla tipologia del contribuente.
Il Concordato Preventivo Biennale: informativa aggiornata 2025
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un procedimento accertativo fondato su un patto tra professionisti/imprese e fisco per concordare preventivamente i redditi ed il valore della produzione netta da assoggettare a tassazione, ricevendo in cambio un trattamento premiale.
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi (D.lgs. 12 febbraio 2024, n. 13 – Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale e successive modificazioni e integrazioni).
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