Giovedì 13 febbraio 2025

Tassazione Dividendi SRL: analisi di Convenienza tra 26% e Trasparenza con il Software AteneoWeb

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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La Legge di Bilancio 2018 ha uniformato la tassazione dei dividendi per persone fisiche non in regime d'impresa, applicando una ritenuta del 26%. Tuttavia, per le SRL con soci persone fisiche, rimane da valutare la convenienza della tassazione per trasparenza.

Regimi di Tassazione

  1. Tassazione Ordinaria (26%): Ritenuta a titolo d'imposta per persone fisiche non in regime d'impresa. I dividendi non confluiscono nella dichiarazione dei redditi.
  2. Tassazione per Trasparenza: L'imposizione del reddito d'impresa è trasferita sui soci in proporzione alle quote di partecipazione. La successiva distribuzione dell'utile non è tassata.


Software "Tassazione dividendi SRL: analisi di convenienza tra 26% e 'trasparenza'"

AteneoWeb ha sviluppato un software aggiornato con le aliquote IRPEF 2025 per confrontare i due regimi: Tassazione dividendi SRL: analisi di convenienza tra 26% e 'trasparenza', disponibile in versione Excel ed in versione Cloud.

Funzionalità del Software

  • Analisi di convenienza tra tassazione ordinaria e trasparenza.
  • Calcolo del carico fiscale per tutti i soci.
  • Considerazione delle quote di partecipazione.
  • Simulazione basata sui risultati stimati.

Vantaggi del Software

  • Supporto decisionale per la scelta del regime fiscale ottimale.
  • Analisi comparativa chiara e dettagliata.
  • Strumento indispensabile per società e soci.

Considerazioni Importanti

  • L'opzione per la trasparenza deve essere esercitata dalla società, non dal singolo socio.
  • Il software considera tutte le variabili rilevanti per fornire un'analisi accurata.


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DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Il Concordato Preventivo Biennale: informativa aggiornata 2025

    Il Concordato Preventivo Biennale: informativa aggiornata 2025

    Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un procedimento accertativo fondato su un patto tra professionisti/imprese e fisco per concordare preventivamente i redditi ed il valore della produzione netta da assoggettare a tassazione, ricevendo in cambio un trattamento premiale.

    Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi (D.lgs. 12 febbraio 2024, n. 13 – Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale e successive modificazioni e integrazioni).

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Il Trattamento di Fine Mandato

    Il Trattamento di Fine Mandato

    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani: fiscale e gestionale/strategico.

    Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori. Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Assegnazione Agevolata Immobili Società. Tassazione Soci 2025

    Assegnazione Agevolata Immobili Società. Tassazione Soci 2025

    La legge di bilancio 2025 ha previsto la possibilità, per le società, di assegnare e/o cedere ai soci gli immobili non strumentali per destinazione (oltre ai beni mobili registrati).
    In particolare è prevista l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’8% (10,5% se le società sono risultate NON operative nei tre esercizi precedenti) sulla eventuale plusvalenza risultante dalla differenza tra il valore normale, in ipotesi di assegnazione, o il prezzo di cessione, in ipotesi di cessione, e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni assegnati/ceduti, con la particolarità che in caso di assegnazione il valore normale per i beni immobili può essere, alternativamente al valore normale ex art. 9 del TUIR, assunto pari al “valore catastale” applicando alla rendita catastale i moltiplicatori previsti ai fini dell’imposta di registro. In caso di cessione il corrispettivo, se inferiore al valore normale, determinato alternativamente ex art. 9 TUIR o in base al “valore catastale”, dovrà essere computato in misura non inferiore al valore normale stesso.
    Altro vantaggio dell’operazione consiste nel fatto che, in caso di applicazione di imposta di registro proporzionale le aliquote applicate siano ridotte della metà.

    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali

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