La Legge n. 205/2017 (cd. Legge di Bilancio 2018) ha modificato la tassazione dei dividendi percepiti da persone fisiche non in regime di impresa, rendendo omogeneo il trattamento delle partecipazioni ‘qualificate’ e ‘non qualificate’, ed assoggettando entrambe ad una ritenuta a titolo di imposta del 26%.
Per gli utili conseguiti a partire dal 2018 e distribuiti a partire dal 2019 sono pertanto previste le seguenti regole:
a) Persone fisiche non in regime di impresa: ritenuta a titolo di imposta del 26%. In tale ipotesi i dividendi non confluiranno nella dichiarazione dei redditi della persona fisica, essendo tassati a titolo definitivo
b) Società di persone e persone fisiche operanti in regime di impresa (ditte individuali): tassazione progressiva Irpef sulla base imponibile del 58,14% (ovvero, esenzione del 41,86%). Su tale base imponibile si applicheranno le ordinarie aliquote previste per i soggetti IRPEF
c) Società di capitali ed altri soggetti IRES: base imponibile pari al 5% (ovvero, esenzione del 95%).
Per le società a responsabilità limitata con soci persone fisiche non in regime di impresa, vale la pena verificare la convenienza di optare per la tassazione del reddito per trasparenza.
La tassazione per trasparenza consiste nella possibilità di trasferire l’imposizione del reddito d’impresa sui soci, in proporzione alle quote di partecipazione; conseguentemente la successiva distribuzione dell’utile ai soci non verrebbe tassata in capo al percipiente.
Abbiamo pubblicato il software Tassazione dividendi SRL: analisi di convenienza tra 26% e 'trasparenza', aggiornato con le tabelle aliquote IRPEF 2025.
Il software verifica la convenienza tra i due regimi. Considerato che l’esercizio dell’opzione alla trasparenza non può essere fatta dal singolo socio, ma solo dalla società stessa, il foglio sviluppa l’analisi per tutti i soci sulla base dei risultati stimati.
Il software è IN PROMOZIONE a 35 euro + iva FINO AL 4 MARZO.
Calcolo convenienza compensi amministratore o dividendi 2025: versione Cloud
Per il socio/amministratore è meglio percepire un compenso, assoggettato ad IRPEF ma che diventa un costo deducibile per la società, o un dividendo, che ha una tassazione inferiore e un minor carico contributivo in capo al percettore?
È un dilemma ricorrente ma molto difficile da risolvere anche perché non esiste una risposta univoca. Sono diverse le variabili che intervengono e che possono cambiare di anno in anno, anche per la stessa società.
Dal 'lordo' al 'netto': lavoro dipendente. Versione cloud
In ambito di "lavoro dipendente" si fa spesso riferimento alla RAL (Reddito Annuale Lordo), che rappresenta l'ammontare totale che un dipendente guadagna in un anno prima di eventuali detrazioni o imposte.
È un dato importante e facilmente confrontabile tra casi diversi ma non rappresenta né lo stipendio netto su cui può far conto il lavoratore, né il costo effettivo a carico del datore di lavoro.
Oneri deducibili da cartelle esattoriali rateizzate
Applicativo in MS Office Excel per calcolare la quota annualmente deducibile dei contributi deducibili dal reddito a seguito di pagamento di cartelle esattoriali rateizzate.
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